L'AMICIZIA FRA ROMA E BAKU
Ambasciatore Ahmadzada a “Nova”, costruire rapporti ancora più forti
L’Italia e l’Azerbaigian sono partner storici e i rapporti si sono intensificati nei 25 anni di relazioni diplomatiche ufficiali: lo afferma in un’intervista ad “Agenzia Nova” l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada, che ha voluto presentare così l’evento “Voci e ritmi della Terra del fuoco”, il concerto di musica e danze nazionali, che si è svolto presso il Teatro Salone Margherita in occasione della Festa nazionale – Giorno della Repubblica e del 25mo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche bilaterali. “Con questo evento l’ambasciata vuole festeggiare il giorno della Repubblica e brindare ai nostri rapporti con l’Italia”, ha detto l’ambasciatore, che spiega la storia della prima ricorrenza – la festa della Repubblica – che si celebra il 28 maggio. “Una data di importanza storica perché nel 1918 venne creata la prima Repubblica democratica dell’Azerbaigian, la prima democratica dell’Oriente musulmano. Questa Repubblica ha perseguito una serie di innovazioni politiche e ha concesso il diritto di voto alle donne, molti anni prima di tanti paesi. Purtroppo questa Repubblica ha avuto una storia di soli 23 mesi: nel 1920 l’Azerbaigian ha perso la sua indipendenza a causa di una serie di cambiamenti geopolitici nella regione. Nel 1991, con la dissoluzione dell’Urss, abbiamo recuperato la nostra indipendenza e abbiamo scelto come data da commemorare non il 18 ottobre 1991, ma il 28 maggio 1918, proprio perché questa Repubblica ha consentito di fondare le basi del nostro sistema di stato”, spiega l’ambasciatore. Inoltre, appuntamento non meno importante, si festeggia il 25mo anniversario dei rapporti bilaterali. Le relazioni fra Italia e Azerbaigian, tuttavia, sono ben più antiche come ricorda l’ambasciatore: dall’arrivo della legione dell’imperatore Domiziano “a qualche chilometro da Baku dove c’è una riserva storica di Gobustan e ci sono delle incisioni rupestri di epoca romana”; alle note dei viaggi di Marco Polo e i rapporti fra le repubbliche marinare italiane e gli stati esistenti all’epoca negli attuali territori dell’Azerbaigian; la prima Repubblica democratica, “di cui l’Italia riconobbe l’indipendenza e inviò una presenza diplomatica a livello consolare”; e poi in epoca sovietica “quando venne sancito il gemellaggio fra Baku e Napoli nel 1972”. Oggi “i rapporti nell’ambito economico-commerciale sono fortissimi: l’Italia è il nostro primo partner commerciale e noi siamo uno dei primi fornitori di greggio dell’Italia”, afferma l’ambasciatore, secondo cui “la presenza di numerose società, non solo del settore energetico; un progetto strategico come il Tap; e le tante visite ufficiali – che si sono intensificate negli ultimi anni – hanno notevolmente favorito lo sviluppo di questi rapporti”.
“Sono ambasciatore da un anno”, ricorda Ahmadzada, “e le visite di alto livello si sono intensificate: l’anno scorso il ministro dell’Energia Natig Aliyev si è recato in Italia come copresidente della commissione intergovernativa per la cooperazione economica; l'allora ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, e l'allora ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Stefania Giannini, e quest’anno il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda si sono recati in Azerbaigian. Quindi, spiega l’ambasciatore, “i rapporti politici sono ottimi e hanno un carattere di partenariato strategico, perché durante la visita del 2014 del presidente Ilham Aliyev in Italia è stata adottata una dichiarazione intergovernativa che sancisce la cooperazione in tutti gli ambiti: politico, economico, umanitario, della scienza e dell’istruzione”. In particolare, in quest’ultimo campo, i legami “si sono intensificati, grazie agli accordi siglati fra le università dei due paesi: oggi in Italia studiano più di mille studenti azeri, e questo numero continuerà a crescere. D’altronde più del 60 per cento della popolazione azera ha un’età inferiore ai 40 anni e c’è un tasso di crescita demografica molto elevato. Per questo motivo, il governo sta facendo tutto il possibile per garantire lo studio dei giovani, non solo nel territorio nazionale, ma anche consentendo loro di studiare nelle principali università del mondo: perché loro sono il futuro del paese”. Da non sottovalutare i benefici reciproci derivanti dalla bontà dei rapporti. “L’Italia per l’Azerbaigian un ponte per accedere all’Europa, ma la stessa cosa si può dire per l’Azerbaigian. Geograficamente siamo più in Asia che in Europa, però politicamente ed economicamente abbiamo sempre avuto una forte collaborazione con il mondo occidentale: nel 2001 siamo diventati membri del Consiglio d’Europa e ancora prima dell’Osce e abbiamo una serie di programmi di collaborazione molto forti con l’Ue. Allo stesso tempo l’Azerbaigian è un paese a maggioranza musulmana laica, con una presenza delle comunità cristiana e ebraica che vivono in armonia dentro una società multiculturale, e la nostra posizione potrebbe avere un ruolo molto importante per l’Italia, garantendo al paese l’accesso all’Asia”, ha detto l’ambasciatore. “L’Azerbaigian storicamente è un paese chiave nella famosa ‘Via della Seta’: basti leggere le note di Marco Polo nel suo viaggio, o i rapporti fra le repubbliche marinare e gli Stati che esistevano all’epoca nel territorio dell’Azerbaigian. Oggi il paese, vista la sua posizione geografica, ha un ruolo chiave nel progetto di rivitalizzazione della famosa Via della Seta, ma anche perché sono stati effettuati grandi investimenti per modernizzare l’infrastruttura del paese e renderlo un hub regionale, in particolare per quanto riguarda gli investimenti ferroviari, come il progetto il Baku-Tbilisi-Kars che comincia dall’Azerbaigian e si completa in Turchia, e il corridoio Nord-Sud, dato che siamo l’unico paese che ha confini sia con l’Iran che con la Russia, e quindi con un ruolo molto importante per l’accesso ai due mercati”, afferma l’ambasciatore Ahmadzada.
Il culmine dei festeggiamenti dei 25 anni di relazioni diplomatiche è stata la visita del ministro degli Esteri azero Elmar Mammadyarov. “Lo scorso 20 aprile, il capo della diplomazia dell’Azerbaigian si è recato in Italia dove ha avuto un incontro con l’omologo Angelino Alfano, con il ministro Calenda ed è stato organizzato un evento alla Sioi, cui hanno partecipato il presidente dell’organizzazione Franco Frattini e il sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova, con una mostra fotografica dedicata proprio all’anniversario. Una visita che è servita a scambiarsi delle opinioni su ciò che è stato fatto e su quali sono le prospettive future di questi importanti rapporti”, ha spiegato l’ambasciatore, secondo cui sono tanti gli ambiti in cui ci sono dei margini di miglioramento. “Credo che dobbiamo continuare il dialogo politico importante attualmente in corso e nello stesso tempo cercare nuove opportunità di approfondire i rapporti economici: il settore energetico resta importante, il Tap è un progetto strategico e una grande opportunità per le società italiane che hanno già ricevuto 7 miliardi di dollari dai contratti siglati nell’ambito del Corridoio meridionale, quindi non solo attraverso il Tap, ma anche con il Tanap e la seconda fase del giacimento di Shah Deniz. Oggi l’Azerbaigian sta vivendo un’importante fase di diversificazione dell’economia: stiamo lavorando per aumentare il numero dei progetti industriali con l’Italia; sosteniamo il trasferimento di tecnologia e know How; e consideriamo il modello delle Pmi italiane un aspetto favorevole per la nostra economia. Inoltre, puntiamo a espandere la cooperazione nel settore agricolo, il turismo, l’Ict, e il petrolchimico, dove c’è già un forte sviluppo con la presenza di Maire Tecnimont”. Anche il settore arte e cultura, prosegue l’ambasciatore, è un importante punto di contatto vista la partecipazione per la terza volta quest’anno alla Biennale di Venezia. “Servono investimenti reciproci e l’Azerbaigian ha iniziato a effettuarli nel mercato italiano, non solo con il Tap, ma anche con gli investimenti del nostro fondo petrolifero nel settore immobiliare italiano. E poi nel settore turistico: l’Italia è una delle mete favorite dei nostri turisti, ma vediamo anche una crescita del flusso dei visitatori italiani in Azerbaigian e ciò grazie agli investimenti effettuati nel ramo urbanistico e alberghiero. Inoltre, i tanti eventi sportivi e di intrattenimento – i primi Giochi europei di Baku nel 2015, i Giochi di solidarietà islamica che si sono appena conclusi, il gran premio di Formula 1 e le quattro partite della fase finale del campionato europeo di calcio nel 2020 – che aiutano a promuovere il paese nel mondo”, ha detto Ahmadzada. “È proprio di questi giorni la notizia della candidatura, presentata dal mio governo, di Baku per ospitare Expo 2025. Ciò conferma il forte ruolo del paese come organizzatore di grandi eventi internazionali”, ha aggiunto l’ambasciatore.
Rapporti solidi ma con ampi margini di miglioramento che l’ambasciata continuerà a festeggiare per tutto il 2017 con una serie di appuntamenti. “Nel corso dell’anno l’ambasciata ha pensato di organizzare una serie di eventi dedicati al 25mo anniversario delle relazioni diplomatiche: il prossimo si terrà dal 22 al 24 giugno, quando ci sarà il primo festival del cinema azerbaigiano in Italia, dove saranno presentati nove film che mostreranno la cultura, la vita sociale e gli aspetti storici del paese. A settembre-ottobre pianifichiamo altre iniziative accademiche per raccontare i rapporti fra i due paesi in varie università italiane, e nel mese di ottobre-novembre ci sarà un altro evento culturale basato su un progetto molto interessante: fare conoscere la città vecchia di Baku, una parte della capitale azera, dichiarata patrimonio culturale dell’Unesco. Per questo motivo, vogliamo organizzare un evento per mostrare questa bellezza dell’Azerbaigian al pubblico italiano. E nella seconda parte dell’anno puntiamo a organizzare un’altra visita importante per chiudere il ciclo di questi festeggiamenti per i 25 anni di relazioni diplomatiche”, conclude l’ambasciatore Ahmadzada.
Italia e Azerbaigian, un rapporto antico
L’Azerbaigian e l’Italia sono paesi con storie e culture diverse ma accomunati da una grande amicizia basata su solidi rapporti. È questo il messaggio emerso nel corso dell’evento “Voci e ritmi della Terra del fuoco”, il concerto di musica e danze nazionali che si è svolto presso il Teatro Salone Margherita in occasione della Festa nazionale – Giorno della Repubblica e del 25mo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche bilaterali. In seguito ai saluti istituzionali dell’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada; della vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta; e del presidente dell’Associazione interparlamentare Italia-Azerbaigian, il senatore Sergio Divina; si è svolto lo spettacolo cui hanno partecipato una decina di artisti, ballerini e musicisti dell’Azerbaigian: l’ensemble di danza e musica Fikret Amirov, istituita dal fondatore della musica classica azera Uzeyir Hajibayli. Un trionfo di colori e musica che ha visto alternarsi i vari artisti in musiche e danze espressione della cultura azerbaigiana.
L’evento è stato un’occasione per rimarcare la bontà dei rapporti bilaterali, come sottolineato anche dall’ambasciatore nel suo intervento di saluti. L’ambasciatore ha ricordato la presenza “nei pressi di Baku, nella riserva di Gobustan, delle incisioni rupestri di una legione romana di Domiziano”, oltre che “le note del viaggiatore veneziano Marco Polo; i rapporti fra gli Stati che all’epoca esistevano nell’area geografica dell’Azerbaigian e le repubbliche marinare”: tutti segnali di come i rapporti siano ben più antichi rispetto al 25mo anniversario delle relazioni diplomatiche. E poi un accenno al Giorno della Repubblica dell’Azerbaigian, che ricorre il 28 maggio. “Per noi il 28 di maggio ha un’importanza storica perché in quella data nel 1918 è stata creata la prima repubblica democratica dell’Azerbaigian”, spiega l’ambasciatore, ricordando l’importanza di questo Stato che “fondò il primo parlamento dell’Oriente musulmano, concesse il diritto di voto alle donne e contribuì a fondare le basi delle tradizioni del sistema di stato laico dell’Azerbaigian”. L’Italia seppe riconoscere l’importanza della prima repubblica democratica azera, inviando una missione consolare. I rapporti, inoltre, non si interruppero neanche durante l’epoca sovietica, come dimostrato dal gemellaggio siglato nel 1972 fra Baku e Napoli.
I due paesi, ha proseguito l’ambasciatore, “con questa base storica hanno iniziato nel 1992 a sviluppare i loro rapporti”. In questi 25 anni le relazioni “sono giunte a un livello di partenariato strategico, sancito durante la visita del presidente Ilham Aliyev nel 2014”. Un rapporto quindi “privilegiato”, ha detto l’ambasciatore, ricordando che “l’Italia è il primo partner commerciale” dell’Azerbaigian e che “le imprese italiane hanno aiutato il paese nella prima fase di industrializzazione della sua economia”. E ora “il progetto del Tap, che con la sua rilevanza strategica, contribuirà allo sviluppo dei rapporti con l’Italia e con l’Ue”, ha aggiunto il rappresentante diplomatico.
Vicepresidente Senato Lanzillotta, rapporti in fase di sviluppo
Da parte italiana è giunto il saluto della vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta, che ha sottolineato come l’Azerbaigian sia un paese che sta sviluppando in mondo intenso e completo i rapporti con l’Italia sul piano commerciale, dei grandi progetti industriali e della cultura. La Lanzillotta ha lodato l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia per la capacità di proporre iniziative di interesse. “Credo che lo scambio culturale e la conoscenza di un paese e di un popolo sia il modo più profondo e vero per avvicinarsi”, ha detto la vicepresidente del Senato. “Negli ultimi mesi abbiamo dato prova, con la complessa realizzazione del gasdotto Tap, molto importante perché contribuirà a sviluppare le nostre relazioni e quelle fra Azerbaigian ed Europa, di quanto la nostra cooperazione possa essere importante sul piano economico”, ha concluso la Lanzillotta.
La storia dei rapporti bilaterali
Per spiegare come è ripartito l’Azerbaigian dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica “Agenzia Nova” ha ascoltato Sandro Teti, editore e rappresentante del Centro internazionale per il multiculturalismo di Baku, un’emanazione della presidenza. “Indubbiamente in questi 25 anni il paese ha compiuto un’evoluzione spettacolare: nel 1991 si trovava in uno stato di guerra con l’Armenia; era in una situazione disastrosa dal punto di vista economico; era in uno stato di anarchia con fazioni diverse che lottavano per il potere”, spiega Teti, sottolineando come dal 1993 l’ascesa al potere di Heydar Aliyev abbia favorito la rinascita vera e propria del paese. “È stato sancito un cessate il fuoco con l’Armenia, che sembrava prodromico alla sigla di un accordo ma che tutt’ora vede uno stato di frozen conflict; è stato ripreso il controllo del territorio su quella parte di Azerbaigian che era parcellizzata dai signori della guerra; e poi il cosiddetto ‘Contratto del secolo’, tramite il quale il paese cospicue risorse finanziarie che sono state utilizzate proprio per rattoppare delle situazioni disperate e che dava alle grandi multinazionali del petrolio cospicue royalties e che ha consentito di attivare tutta una serie di investimenti”. In pochi anni, prosegue Teti, si è arrivati “all’estrazione di petrolio e gas, e da quel momento il paese ha potuto godere di questi dividendi e ad avere le forze per sfruttare ulteriori giacimenti autonomamente con il suo colosso degli idrocarburi, Socar. Un processo virtuoso che ha portato alla fioritura del paese”.
Il senatore Sergio Divina, presidente dell’Associazione interparlamentare Italia-Azerbaigian, invece è una delle fonti più attendibili per discutere dei rapporti bilaterali. “L’Azerbaigian e l’Italia sono paesi con storie molto diverse: loro hanno un concetto di grande rispetto per le autorità e gli impegni presi. I loro governi sono un po' più decisionisti e i nostri forse lacerati da un eccesso di democrazia, inteso come eccessivo parlamentarismo. Paesi con tempi di decisioni più brevi riescono magari ad avere risposte più efficaci”, afferma Divina, come dimostrato dalla creazione in soli due anni – dal 2013 al 2015 – delle infrastrutture per dei Giochi, in tutto e per tutto simili a un’Olimpiade, anche se a livello europeo ma con un’accezione sportiva multidisciplinare. “In due anni l’Azerbaigian ha realizzato un’opera straordinaria con un successo altrettanto straordinario, e effettuando un importante investimento di risorse che ha creato qualche problema finanziario a causa del calo del prezzo del petrolio”, spiega il senatore ad “Agenzia Nova”. L’Azerbaigian, prosegue Divina, “ha capito che l’Italia ha un patrimonio storico e culturale incredibile ma con alcune difficoltà a mantenerlo in buono stato: per questo motivo le autorità di Baku si sono prese a carico il restauro di musei e opere, in particolare, a Roma. Un ottimo esempio di cooperazione che continua a dare frutti. L’Italia è il primo partner commerciale dell’Azerbaigian e questo la dice lunga sui rapporti che ci sono stati nel tempo e ciò che hanno prodotto attivamente”.
Una posizione condivisa anche dal console onorario dell’Azerbaigian in Italia, Domenico Coco, che svolge il suo mandato diplomatico in particolare nelle circoscrizioni di Calabria e Sicilia. “Stiamo cercando di fare conoscere una nuova realtà come l’Azerbaigian, e si sta cercando di valorizzare i rapporti culturali in particolar modo con la possibilità di ospitare degli studenti anche in Sicilia e Calabria”, spiega Coco ad “Agenzia Nova”. “Il paese è in continua evoluzione e crescita. L’Italia ha trovato un humus molto particolare di attecchimento. L’Azerbaigian è un paese multiculturale, multietnico e multi-religioso e quindi si tratta di un terreno molto facile”, aggiunge il console che si sofferma poi sui legami economici. “I rapporti commerciali si stanno intensificando sempre di più, molti imprenditori hanno identificato delle opportunità in Azerbaigian, un paese che si è aperto moltissimo, dove non ci sono ostacoli e un’agevolazione per le imprese. L’Azerbaigian però non chiede solo la vendita di nostri prodotti, ma anche delle azioni di partenariato affinché si possa costruire insieme”, spiega Coco.
Partire dalla cultura per approfondire i legami economici
Per comprendere ancora meglio l’andamento e le opportunità offerte dai rapporti economico-commerciali “Agenzia Nova” ha avuto l’opportunità di sentire il parere dell’avvocato Manuela Traldi, presidente della Camera di commercio italo-azerbaigiana. “Le relazioni fra Italia e Azerbaigian sono sempre state ottime, ma ora stanno vivendo un vero momento di grazia. Speriamo che migliorino ancora ma siamo in una fase già estremamente positivo. Gli scambi sono stretti a livello diplomatico, culturale ed economico commerciale”, afferma la Traldi, secondo cui “l’Italia può e deve fare molto sulla base di questi ottimi rapporti e dell’amicizia fra i due paesi. La tecnologia e il know how italiano deve trovare spazio nel processo di diversificazione dell’economia che è fortemente promosso dal governo azerbaigiano a causa anche del ribasso dei prezzi del petrolio”.
In questo contesto, prosegue la Traldi, emergono delle opportunità di “investimenti nel settore agricolo, che è di grandissimo interesse e di potenziale enorme vista la vicinanza del mercato russo e dei mercati del Golfo che assorbono un’ampia fetta delle produzione agricola dell’Azerbaigian; nel comparto della meccanica e dell’automazione industriale, che deve rafforzarsi e crescere per fare sì che l’Azerbaigian che non sia solo un esportatore di materie prime e un importatore di prodotti finiti ma a sua volta riesca a coprire il fabbisogno interno di prodotti rifiniti e diventare un esportare per la regione”. E ultimo, ma non meno importante, il settore delle infrastrutture. “Sfruttando la posizione strategica dell’Azerbaigian sulla via della Seta e le ottime relazioni con i paesi confinanti che consentono l’apertura di canali est-ovest, ma anche nord-sud, in particolare verso l’Iran, paese con il quale Baku sta stringendo accordi per facilitare il transito delle merci da nord a sud. Sicuramente quindi grandi progetti infrastrutturali su rotaia, stradali ma anche i porti: al momento ci sono due grandi progetti portuali che prevedono la creazione di una zona franca, quindi con un conseguente grande sviluppo come hub di transito delle merci. Sicuramente anche nel comparto delle infrastrutture l’Azerbaigian può offrire tanto alle imprese italiane”, afferma la presidente della Camera di commercio.
L’Azerbaigian e l’Italia condividono al momento un importante progetto del settore energetico: il gasdotto Tap, un progetto di cui in Italia si è parlato molto, anche se in alcuni casi con un’accezione non propriamente positiva. “Il Tap in alcuni casi non è stato capito dal punto di vista dell’importanza strategica: si tratta di un approvvigionamento di 10 miliardi di metri cubi di gas, con un’estensione sino a 30 miliardi”, afferma ad “Agenzia Nova” il senatore Divina, secondo cui “calcolando che noi ne calcoliamo circa 60 miliardi vuol dire avere un approvvigionamento sicuro da un paese altrettanto sicuro, perché ciò che arriva soprattutto da Algeria e Libia è soggetto a rischi che sono sotto gli occhi di tutti”. Un paese come l’Italia, prosegue Divina, “non può correre il rischio di sottostare a delle crisi energetiche. È un’opportunità enorme pensando che il colosso energetico russo Gazprom ha proposto alle autorità azere di acquistare tutto il gas che avrebbero potuto vendere all’Italia con un 10 per cento di costo in più. Loro, tuttavia, vendono già molto gas alla Russia ed è probabile che una differenziazione del cliente, non avendone solo uno che fa il prezzo, abbia consentito all’Italia di spuntare dei contratti a condizioni vantaggiose”. I rapporti fra Italia e Azerbaigian poggiano quindi su basi solide, che si sono intensificate nel corso di questi 25 anni e rafforzate da progetti importanti. Come afferma in conclusione Teti, ricordando che l’Azerbaigian si candida a ospitare l’Expo del 2025, ci sono ampi margini per “l’Italia di esportare tecnologie importanti grazie alla politica di diversificazione dell’economia che il nostro paese può sfruttare. L’Italia, infatti, è molto amata in tutti i campi, dalla cultura, alla musica, alla letteratura, alla moda e al design”.
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